Fullin legge Fullin
sabato 29 novembre 2014Non ci eravamo sbagliati quando nella marea di comici presentati già diversi anni fa da Zelig avevamo colto in Alessandro Fullin quello che si è confermato anche l’altra sera come il più strepitoso dei comici attualmente in circolazione. E l’altra sera allo Zelig di Viale Monza (quello originale, non quello televisivo, nato sull’onda del vero cabaret ) Fullin si è confermato quell’irresistibile mattatore che è effettivamente. Il tema della serata, che egli stesso ama definire autoreferenziale,Fullin legge Fullin, è la propria diversità che viene messa a nudo senza pietà in ogni piccolo particolare fin dall’infanzia. L’amore per gli abiti femminili, per i piccoli chihuaua,per la cucina, per la vita stravagante, per gli oggetti inutili, per il gusto kitsch in tutte le sue declinazioni. Ma anche per la natura in tutte le sue forme, per il bello e per l’originale a tutti i costi. Esaltazione di tutto ciò che viene ancora tenuto nascosto da moltissimi, ed esaltazione della propria diversità esasperata. Vi è anche la consapevolezza di appartenere, ormai dopo la cinquantina ad un mondo un po’ superato che fa fatica a tenersi à la page così com’è informatizzato e tragicamente destinato alla mancanza di comunicazione diretta. Eccezionale è poi in Fullin la mancanza totale di qualsivoglia volgarità e la capacità di guardarsi dentro con assoluta sincerità, smascherando tutti quei tabù che sono così spesso ancora presenti un po’ dovunque. Acuta anche l’abilità di individuare le diffuse mode attuali fra cui quella per l’alta ( più o meno) cucina, che spazia un po’ dovunque dalla televisione alla carta stampata. Fullin non recita ma vive il suo personaggio con immediatezza e spontaneità assolute. Grande successo come si poteva giustamente aspettare .