Carmen al Verdi di Trieste
martedì 12 febbraio 2013Carmen di Bizet con la regia di Carlos Saura al Verdi di Trieste con Luciana D’Intino protagonista. Sulla carta una grande festa per il mezzosoprano friulano giunta ai trent’anni di carriera e per il ritorno del popolare titolo sulle scene del massimo teatro lirico della regione dal 1997 anno della riapertura del teatro dopo i restauri. In realtà una serata piuttosto triste e incolore se non fosse stato per la presenza del giovane tenore Andrea Caré, una vera sorpresa e una promessa viste le interessantissime possibilità vocali e la più che rispettabile preparazione tecnica. Note più dolenti per la parte scenica affidata alla stilizzazione assai stanca di una regia già vista, quella di Carlos Saura ripresa da Elisabetta Brusa. A parte qualche gesto della logora tradizione vi era poco del sanguigno e seducente carattere di Carmen, se non fosse stato per la dimensione piuttosto intimista che era senza dubbio originariamente nelle intenzioni del regista. Luciana D’intino, lontana dalle seducenti Carmen cinematografiche, affidava alle note drammatiche della scena delle carte e del finale tragico la chiave di lettura del suo personaggio. Assai musicale garbata e stilisticamente appropriata la Micaela di Serena Gamberoni che il pubblico ha ben premiato. Sarebbe meglio poi stendere un pietoso velo sulla performance di Lucio Gallo come Escamillo per carenze musicali, tecniche e conseguentemente interpretative. La direzione di Donato Renzetti pur non trascurabile, mancava della tavolozza di colori o di nuances che sarebbe stato bello ascoltare in mancanza di un cast vocale di grande impatto. Una maggiore cura nella pronuncia della lingua francese sarebbe stata apprezzabile nella prestazione del coro come in quella dei solisti. Qualche piccolo dissenso non ha guastato il garbato successo tributato dall’affettuoso pubblico triestino accorso per l’occasione alla prima del 5 febbraio.