Il Paese del sorriso a Trieste

Strana  sorte quella dell’operetta a Trieste. Dopo gli anni gloriosi di un festival non solo unico in Italia ma anche di riferimento all’estero, si è preferito inserire un solo titolo di grande rilievo a conclusione della stagione lirica. Quest’anno si è così ripescato il “vecchio “Paese del sorriso” di Franz Léhar del 2008 che vedeva niente meno che l’attuale star registica internazionale Damiano Michieletto, praticamente ai suoi esordi.  Al di là di alcune poltrone vuote e un non eccessivo entusiasmo del pubblico della prima del 17 giugno, il risultato artistico è stato tutto sommato di buon livello. La direzione di Antonino Fogliani è apparsa più che onorevole anche se spesso avremmo desiderato un maggior abbandono lirico. In tutti i casi l’orchestra del Verdi ha ben seguito il direttore. La regia era basata su un velo iniziale che avvolgeva tutta la scena, ripresentato alla fine come a testimoniare il delicato gusto di una trama esile e assai lontana dalla contemporaneità, come del resto la maggior parte delle trame delle operette. Regia piuttosto tradizionale ma abbastanza ispirata,non scontata e ben lontana dai notevoli stravolgimenti cui Michieletto ci ha abituati negli ultimi anni. La ripresa di Eleonora Gravagnola non restituiva del tutto quella freschezza che ci si sarebbe aspettati. Indubbiamente mancava quel glamour decadente e fanés che nell’operetta è un cardine. Ma la immedesimazione di alcuni personaggi fra cui ci piace ricordare Andrea Binetti nel ruolo di Gustav, era di tutto rispetto. Bakanova un ottima Lisa mentre Scotto di Luzio appariva più a suo agio scenicamente che non vocalmente.  Bello il timbro ma pecche vocali in particolare nel settore acuto consigliano in futuro una maggiore attenzione all’impostazione tecnica. Ilaria Zanetti era un’ottima Mi, brillante e gaia comme il faut. La coreografia di Sandhya Nagaraja  appariva discreta e funzionale al contesto. Auguriamo maggior afflusso di pubblico e gradimento alle prossime recite per un teatro che merita più considerazione cittadina nazionale e internazionale e che sta nel cuore di tutti noi friulani e giuliani.