Ermione a Pesaro

Vero asso nella manica del Festival pesarese  2024 e’ stato Ermione. Indubbiamente fra i maggiori  capolavori rossiniani concepiti da Rossini per il San Carlo napoletano fu in realtà un clamoroso fiasco per motivi che non staremo qui ad elencare .E’ stato in realtà, uno fra i maggiori successi del periodo del ROf in cui cantavano personaggi come Caballe’ ,Horne come Merritt e Blake passati ormai alla storia dell’interpretazione rossiniana. Nell’ Ermione del 2024 tutto o quasi ha funzionato in modo tale da decretare non solo un grande successo di pubblico ma anche un plauso quasi totale anche di critica. Fra le più, tragiche partiture rossiniane Ermione sembra non aderire più ai classici modelli dove il tragico viene mescolato al comico con grande facilità, per avvicinarsi piuttosto a un modello romantico dove le agilità, e in genere la scrittura non rende più, ad evidenziare  acrobaticita’delle tessiture per avvicinarsi sempre più a un nuovo gusto e un nuovo stile. La regia di Johannes Earth e’ stata fra le più’ indovinate degli ultimi anni e non solo in campo rossiniano ma in genere. Decisamente dark , quasi una specie dei Rocky Horror Picture show vede stagliarsi intorno a una tavola imbandita  personaggi mitici quali Ermione Andromaca e Pirro. L’ interpretazione nella direzione di Michele Mariotti e’apparsa ancora una volta la più aderente agli intenti rossiniani, pur assecondando con gusto le esigenze dei cantanti chiamati a prove assai impegnative. In primis Anastasia Bartoli cresciuta interpretativamente ha dato di Ermione una degnissima interpretazione graffiante e incisiva.Enea Scala un Pirro scolpito e preciso sia nel canto spiegato come nelle agilità,Victoria Yarovaya una adeguata Andromaca. Juan Diego Florez si disimpegnava con eleganza e stile nel vorticoso ruolo di Oreste. Le scene di Heike Scheele  e i costumi di Jorge Jara ben coronavano uno spettacolo che speriamo venga ripreso non solo a Pesaro.Trionfo all’ultima recita da noi visionata.