Traviata inaugura il Verdi di Padova

Traviata con regia di Hugo de Ana al Teatro Verdi di Padova domenica 21 ottobre. Titolo celeberrimo, regista pure, protagonista una cantante di fama internazionale come Natalie Manfrino. Sulla carta un pomeriggio da tutto esaurito, in realtà ottimo successo, teatro pieno ma non completo. Motivi ? la crisi economica o quali altri? Tempi tristi comunque, quali che siano le vere ragioni. Questa produzione non recentissima proveniente dal Teatro di Maribor aveva comunque al suo arco molte frecce anche nella ripresa registica di Filippo Tonon, in assenza del maestro de Ana. Una Traviata piuttosto tradizionale, ricca, fastosa come ai vecchi tempi, se non fosse per qualche imponente struttura metallica che sosteneva le scene e che si voleva distinguere. L’ambientazione comunque non quella originale pensata dal librettista, ma una rivisitazione, visto che si trattava di un liberty piuttosto ricco e colorato in particolare nelle scene d’assieme. Decisamente controcorrente visto l’imperante e dilagante minimalismo. La direzione di Steven Mercurio  si delineava più nelle linee melodiche che in quelle armoniche, ma non riusciva nel suo insieme a comunicare un sentire veramente personale con quegli accenti non scritti in partitura che spesso aiutano i cantanti . Natalie Manfrino annunciata indisposta,  rivelava una vocalità importante convincendo pienamente più sul lato scenico che su quello vocale. Riusciva a commuoverci  quasi solo nell’”Addio del passato”, cantato comme il faut, conservando un rigore da vera professionista anche durante lo squillo di un maleaugurato  telefonino. Vera rivelazione l’Alfredo di Francesco Demuro, tenore assai interessante, che pur dovendo sistemare alcuni passaggi di registro possiede doti più che ammirevoli nel settore acuto . Ci ha stupito la vocalità affascinante di Elia Fabbian alias Germont . In possesso di timbro morbido ed elegante difettava  solo di quel mestiere che  con il tempo potrà apprendere, e quei trucchi che solo con un direttore di tradizione possono imparare.  Buono il Coro e l’Orchestra di Maribor.